ANNO 14 n° 119
Spunto di Vista
Sonno e bambini,
segnali e rimedi
per un corretto sviluppo
>>>> di Elisabetta Zamparini <<<<
15/05/2015 - 00:02

di Elisabetta Zamparini

VITERBO - Spesso, uno dei maggiori argomenti di conversazione dei neo genitori è il sonno del proprio figlio.

Il dormire nella prima infanzia riveste un’importanza particolare sia per il bambino, che lo vive come un aspetto essenziale dell’accudimento e della cura da parte dei genitori, sia per il padre e la madre, per i quali un sonno regolare è fonte di rassicurazione e soddisfazione.

Problemi in questo ambito, invece, si trasformano frequentemente in fonte di intensa preoccupazione per i genitori.

La regolazione degli stati di sonno e di veglia nei primi tre anni di vita dipendono molto dal modo in cui il bambino è accudito.

Il ritmo sonno veglia dei bambini piccoli, infatti, si sintonizza con i meccanismi omeostatici fisiologici -come la fame, la sete, la temperatura, il dolore, la rumorosità e la luce - e con i processi affettivi e sociali, cioè la possibile separazione dai genitori o, per esempio, il desiderio di conforto e rassicurazione.

Il bambino e le sue figure di accudimento richiedono un certo tempo per coordinarsi e dare inizio a un sistema che, formandosi su aspettative condivise, ponga le basi per lo sviluppo del senso di fiducia e di sicurezza con cui il bambino organizzerà le proprie esperienze future.

Alcuni genitori possono avere difficoltà a comprendere le ragioni di questi periodi transitori di problemi del sonno, che tuttavia caratterizzano il processo di autoregolazione del bambino.

Gradualmente, intorno alla fine del primo anno di vita, l’andare a dormire rappresenta una separazione dai genitori e i risvegli notturni possono essere un’opportunità di riunione, conforto e di rassicurazione.

Ecco perché il famoso peluche della nanna, un angolo di coperta o un oggetto preferito assumano un ruolo di grandissima importanza: per il bambino è come se mantenesse il contatto con la madre.

 

Nei bambini più grandi, l’ansia scaturita dalla separazione del momento del sonno può manifestarsi con paure specifiche, per esempio il buio o lo stare da soli; in questi casi è importante rassicurare il bambino e spesso può essere utile accendere una luce durante la notte.

Se i problemi del sonno persistono nel tempo potrebbero essere sintomi di disturbi di origine prevalentemente organica o dello strutturarsi di un disturbo del sonno.

Nella prima infanzia questi problemi possono presentarsi con numerosi risvegli notturni, una grande difficoltà ad addormentarsi o a riaddormentarsi, un’eccessiva sonnolenza o incubi notturni di tale intensità da far svegliare il bambino agitato o terrorizzato.

Spesso è difficile comprendere precisamente i disturbi del sonno nei primi anni di vita, proprio perché sono anni densi di importanti cambiamenti in cui la difficoltà dei genitori può essere influenzata anche dalla tollerabilità soggettiva alle difficoltà del sonno del figlio.

Il sonno ha un ruolo fondamentale nel benessere psico-fisico del bambino e i disturbi collegati sono influenzati da molteplici fattori, per questo nel caso in cui compaiano dei problemi è indicata una consulenza specialistica per un approfondimento.

Se desiderate approfondire questo o altri argomenti ecco la mail a cui scrivere per suggerire i nuovi articoli della rubrica: elisabetta.zamparini@gmail.com.





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